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Ecologia: come un buon cittadino smaltisce le cartucce della stampante

lentepubblica.it • 21 Agosto 2018

cartucce-stampanteLe cartucce e i toner sono in tutti i casi rifiuti speciali e per questo è importante che il cittadino li smaltisca in maniera corretta, con lo sguardo puntato all’ecologia, anche quando le compra.


In un mondo che guarda sempre di più all’ecologia, alla produzione dei prodotti nel rispetto dell’ambiente e del pianeta e al corretto smaltimento dei rifiuti, è fondamentale che il cittadino si muova in questa direzione. Se ogni persona facesse attenzione ad acquistare da aziende che operano quanto più possibile in modo green e a smaltire correttamente i propri rifiuti speciali, come le cartucce della stampante, ci sarebbero meno problemi di sfruttamento del pianeta e meno inquinanti in circolazione.

 

Un esempio di un’azienda di questo tipo è Epson, che lavora nell’ottica dell’ecologia sia nella produzione di stampanti che in quella delle cartucce di ricarica. La cartuccia Epson è concepita per dare ottimi risultati con le proprie stampanti ed è prodotta puntando l’attenzione anche sull’aspetto ecologico e per questo motivo è una fra le più scelte del settore.

 

Il brand da diversi anni è in prima linea per ridurre l’impatto ecologico in particolare causato dalle cartucce della stampante e per questo promuove l’utilizzo di cartucce separate che sono più economiche, pur mantenendo alta la qualità. Grazie a queste non è indispensabile sempre cambiare l’intera cartuccia ogni volta, ma può essere sostituita solo la parte dell’inchiostro esaurito. Questo significa meno spreco in generale. Per risparmiare ancora di più Epson propone anche confezioni multipack in cui propone tutti i colori e il nero o anche delle cartucce grandi per chi utilizza molto la stampante.

 

Come il cittadino dovrebbe smaltire le cartucce

 

La stampante e, di conseguenza, toner e cartucce sono ormai oggetti che fanno parte della quotidianità, domestica e sopratutto lavorativa. Le cartucce e i toner sono rifiuti speciali e di conseguenza vanno smaltiti in maniera corretta ed ecologica, anche se non sono pericolose.

 

Secondo la legge le cartucce delle stampanti non possono essere assimilate ai normali rifiuti e quindi è indispensabile affidare il loro smaltimento a chi di competenza che, nella maggior parte dei casi, provvederà a ripristinarle e a rimetterle sul mercato come “rigenerate”. Queste sono perfette per chi non vuole spendere molto, non ha bisogno di qualità di stampa e ha una stampante datata che, quindi, se si rompesse non sarebbe un grosso problema.

 

Per le cartucce sono presenti normalmente fuori dai rivenditori dei bidoni appositi o in alternativa si possono chiedere informazioni al proprio Comune, se non si sa dove gettarle. Questo vale anche se si sono acquistate online, come spesso accade visto che i prezzi sono molto più convenienti, e non si ha un punto di riferimento. Se l’utente è un’azienda che utilizza molte cartucce è possibile di solito prendere degli accordi con la ditta che effettua il servizio di smaltimento dei rifiuti speciali.

 

La cartuccia da rifiuto al commercio

 

È importante ricordare che le cartucce da buttare andrebbero messe nell’involucro delle nuove e i toner inseriti in buste di plastica. In questo modo le polveri o l’inchiostro non andranno dispersi. Ogni prodotto raccolto viene controllato singolarmente, aperto, smontato, ripulito accuratamente per essere trattato e riempito di nuovo inchiostro per le cartucce rigenerate. È ovvio che possono esserci pezzi leggermente usurati e che non sempre si riescono a rimuovere al 100% i residui del precedente contenuto: dopotutto le rigenerate sono comunque cartucce di seconda categoria, come detto prima.

 

Le cartucce che non si possono riusare vengono invece smontate per differenziare i vari materiali e ridotte in piccoli frammenti, che sono destinati ad essere riciclati. I metalli recuperabili vengono recuperati come tali, la plastica finisce invece nel ciclo produttivo del polietilene ad alta densità, cioè l’HDPE.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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